
La Segreteria del Sinodo sottolinea in tal modo che la Relatio post disceptationem non è il documento conclusivo e definitivo del Sinodo, come tra l'altro hanno intitolato numerose testate non specializzate in affari vaticani, ma ribadisce la natura "preparatoria" della relazione presentata dal card. Erdo, in modo che il lavoro dei padri sinodali nei Circoli minori non appaia come un rituale inutile. Non è così.
In questi giorni, il lavoro e le conseguenti riflessioni realizzate dai Circoli minori si basano proprio sulla relazione presentata ufficialmente lunedì mattina, e i padri sinodali hanno diritto a proporre modifiche, correzioni e integrazioni che ritengono necessarie e opportune a una legittima collatio sino al prossimo giovedì mattina 16 ottobre, giorno in cui - come ha specificato padre Lombardi - nella Congregazione generale sarà presentata la Relatio Sinodi.
Caso mai, la cosa più interessante e magari centrale è un'altra: ipotizzare che la Relatio Sinodi possa in molti punti apparire diversa o addirittura contrastante, in particolare si fa ora riferimento a quelli che dal 5 ottobre sono diventati dei topoi diffusi e ben presentati dalla stampa internazionale.
Per come si stanno svolgendo i lavori dei circoli minori una totale revisione del documento già presentato, seppure possibile poiché garantita dal regolamento, è (quasi) del tutto improbabile. I voti per approvare la linea sinodale presentata dal relatore card. Erdò ci sono.
Ad ogni modo va ricordato che anche il documento conclusivo ufficiale del Sinodo, votato sabato 18 ottobre, sarà comunque un testo di lavoro per le comunità ecclesiali fino all'apertura della XIV° Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi, la quale avverrà nell'ottobre del 2015.
* Redazione Il Sismografo, www.ilsismografo.blogspot.it.
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